Tutto inizia in Commissione Bilancio nella notte del 4 dicembre, quando passa il subemendamento a prima firma Giampiero Trizzino (M5S). Il testo, concordato con il ministero della Salute, prevedeva che la proprietà delle farmacie di capitali fosse affidata per una quota non inferiore al 51% a farmacisti iscritti all’albo. Ma il PD si mette subito di traverso, fino al colpo di scena della decisione del presidente Fico di espungere (su segnalazione del PD) quel comma dal testo perché di carattere "ordinamentale"